GUIDO GRILLI è nato ad Alessandria nel 1968. Abita a Lugano da sempre. Dal 1992 è giornalista al quotidiano laRegione. Collabora al settimanale Azione. Si è laureato in Lingua, letteratura e civiltà italiana, conseguendo il Bachelor con un elaborato su Dino Campana e il Master con una tesi sulle opere narrative di Paolo Di Stefano. Nel 2012 ha pubblicato la raccolta di poesie, Passaggi (alla chiara fonte).



I. Sono nato nel verso giusto
Non podale ma con testa
e braccia lungo il corpo
accompagnato per la via
da mani generose
e ho visto così il mio
primo mondo




II. Guarda è l’orizzonte
ti puoi continuare a voltare
ed è mare mare mare
rondini e rondini
corrono
al decollo
muovono rapide rapide
le zampe tra sabbia bagnata e conchiglie
e partono
per l’Atlantico





III. Le chiavi
attaccate alla vita
per mostrare al mondo
che tiene casa
e nessuna valigia con sé
la camicia a quadri rossa
e lo sguardo costante
al finestrino che apre
alle terre
e al mare
e porta al paese
dove i binari hanno fine





IV. Guardo il fiume
e mi chiedo se io veda
un uomo morto
o
un legno a mollo.





V. Queste ultime foglie
non cadute d’autunno
come piccoli passeri immobili sui rami più alti,
vedo la loro ostinata rinuncia a solcare ogni cielo.
Come un’immagine,
un disegno sospeso.
Mi avete detto con voci silenti
di mute stagioni.
E che ancora a volare
occorrevano mille
e mille altri tempi. 





VI. Non saprei
vivere in montagna. Ho scelto
o non scelto città.
Un lavoro urbano.
Mi commuove la pentola sul fuoco,
la valle silenziosa.
Ora dico: dove non son nato
sempre vedrà mio ritorno.






VII. Da un alto promontorio vedo
la mia città.
Le luci sparate
sui campi da calcio
la tingono di verde accecante.
Il pallone bianco
s’è fissato al cielo,
al di sopra della montagna:
luna piena, vista da qui,
appare l’inizio
di un’immensa partita. 




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