Tina Biasci
BALLARE CON LA NOTTE TRA LE BRACCIA
Tina Biasci è bibliotecaria e traduttrice per una ditta di consulenza ambientale. Vive a Castagnola Lugano-Svizzera, è appassionata di canoa sul lago e di lettura.
Ha pubblicato per l’editore ADV di Lugano alcuni libri per l’infanzia con le storie del personaggio Happy. Ha vinto alcuni premi.
UNA FLOTTA INTROVERSA
Sento cadere
i petali delle peonie,
una a una,
lentamente.
Un suono morbido.
Che si rende visibile,
bianco,
fatto di vento,
come una stella o
un velo che
rivela l’essenza,
la verità,
la morte.
In un cielo silenzioso
i petali-velieri scendono lenti,
come in un gioco di neve.
I petali sanno morire
accarezzando
l’aria nuda.
Sono barche senza vela,
senza destinazione.
Sono un amen,
un lascia che sia, sono un arrendersi,
invisibili e visibili,
decisi e indecisi
nel loro ultimo
girovagare.
Sono un vento assopito.
Sono piume. Sono belli.
Luce libera.
Fiori illimitati.
Una flotta introversa.
Un addio.
C’è tenerezza in quei petali.
Rispetto i loro tempi:
li lascio distesi sul pavimento
per un po’,
affinché possano prendersi
tutto il tempo
per piegarsi
su sé stessi
BALLARE CON LA NOTTE FRA LE BRACCIA
Ti impedisco di abbandonarmi,
quieta inquietudine
travestita da notte.
Stammi sempre appresso.
Balla con me.
Per favore.
Lanciami un messaggio,
mettimi in salvo,
apri una porta nell’aria.
Con te, quieta inquietudine,
mi trovo in uno stato di
deprimente bellezza,
come un animale al tramonto
che non ha
né pioggia
né sete
né terra.
Che fa poesie con gli occhi.
Che fa un vento invisibile.
Mi viene freddo.
Mettimi una pelliccia di buio
e di stelle sulle spalle.
Rendimi invisibile,
quieta inquietudine,
affinché nessuno mi veda
in questo Universo di non sensi.
Entriamo in un campo di pace
e tu
continua a ballare
con me
fra le braccia.
*
Tetto di rami,
finestre di pioggia
luce di sole,
tappeti d’erba,
muri di cedri,
docce di rose.
Di vento son fatte
le parole,
i sogni di neve,
le sedie d’ombra,
di fiumi le scale.
Formiche e merli
Son coinquilini,
ragni e farfalle
compagni di stanza.
Le foglie del melo
son quadri appesi
e il lago
uno specchio gentile.
Non manca mai niente
In questa casa accogliente.
Le mie ferite chiedon di entrare:
passeggio in silenzio,
lo prometto.
Vorrei soltanto
appoggiare il mio cuore
al bello del mondo.
*
Ho una sedia nel cuore
da dove guardo
l’estate che sogna
le anatre per mano
le margherite che ridono
i gatti cantanti.
Se oggi resto in silenzio,
torna domani.