Francesco Zappa
NAUFRAGO
Francesco Zappa nasce nel 1966 a Lugano, studia medicina a Losanna e si specializza in Oncologia Medica in Svizzera e Inghilterra.
Al suo attivo la pubblicazione dei libri “L’ultimo giorno di primavera” e “Sostegno”, pubblicati nel 2013 e nel 2017 da FontanaEdizioni.
Nel 2022 vince il Premio Letterario Internazionale città di Arona "Gian Vincenzo Omodei Zorini" (sezione speciale dedicata ai Medici Scrittori del Ticino), con la poesia “Stalattiti “.
CONSUMATA
Consumata
in brevi
interminabili istanti,
la tua vita
che sembrava
a noi
eterna.
Hai portato
il peso nostro
con la leggerezza
di una madre.
Il peso tuo
è sempre stato sopportabile
e svelto
come il tuo passo.
Ora tace
finalmente
il tuo dolore
per aver dovuto lasciare troppo presto
noi,
figli.
ULTIMO VOLO
Amore, nella confusione di questo istante
mi vedo prometterti notizie
sui mezzi che conducono a te,
in tempi vicini e così lontani.
Non ricordo cosa mi chiedesti,
e se fosti tu
o il sogno di te
ad interrogarmi.
So solo che la risposta è prigioniera
con me
di questo incantesimo.
Perdonami
se così lontana è per me ora
quella terra
sulla quale a piedi incrociati ci siamo amati.
PROFUMI D’ESTATE
Gelsomini in fiore nella calda stagione
Ma lo senti tu questo profumo?
Passiflore dai variopinti colori
Prima gioia ora corona di spine.
Orchidee selvatiche piccole farfalle
Oscillano al vento, navi in tempesta.
Ortensie rigonfie di perdute attese
Dai toni tersi come i tuoi pensieri
E la lavanda, ostinata lavanda
Le passo accanto e ancora mi cerchi
Tra l’azzurro del cielo e dei miei occhi feriti.
Tutte son tornate quest'anno
A ricordarmi crudeli la tua assenza
E l'inesorabile avanzare
Di questa greve stagione.
LA STAGIONE
DELLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI
Strappato come d’estate
Un iceberg dal pack
Via dalle coste gelate
Ora scopre il mio nono mai visto
Te, alba lontana d’ontano.
Pack: banchisa (polare) da cui si staccano i pezzi di ghiaccio chiamati poi iceberg, che galleggiano con un nono della loro superficie esposto e gli altri otto noni non visibili perché sott’acqua. La poesia è una metafora del cambiamento umano o del viaggio spirituale dell’uomo che si stacca dalla fredda massa di ghiaccio (la società) e solitario si lascia portare dalle correnti verso orizzonti più caldi (dove la luce dell’alba gli mostra cose mai viste, come gli alberi d’ontano). Durante questo viaggio (spirituale o fisico) il viandante è da solo e protegge agli occhi degli altri le sue finalità, che per la maggior parte restano nascoste (come gli otto noni dell’iceberg che restano invisibili sott’acqua). Si lascia quindi trascinare verso una nuova meta e una nuova vita, osando staccarsi dalla massa, e sarà ripagato dalla tiepida ma piacevole alba che lo accoglie.
STALATTITI
Dalle invisibili fessure della volta
Nasciamo tu ed io
Ma a te
Che ergi fiduciosa verso me
Lascio le gocce migliori.
L’inumana fiducia nel tempo
Ci troverà abbracciati.
NAUFRAGO
Nasce il nuovo giorno
e sei salvezza e disperazione,
come il naufrago sull'isola
davanti ad un mare che circonda
e imprigiona in risacche senza tempo
il ricordo di te e il tuo ritorno
sino all'oblio del tramonto
e all'incessante ripetersi
di questo doloroso rituale.
L’OMBRA
Cammina nei boschi
La mia ombra
A farmi compagnia.
A volte a destra
Mi distrae
e incespico,
Altre volte a sinistra
Scivola via distratta.
Più spesso
mi precede
La seguo
e avanzo.