 | Fluire 15-10 Marco Senesi_Layout 1.pdf (107.33KB) |
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Marco Senesi ha 41 anni e vive in provincia di Roma. Dopo la maturità classica, si è dedicato ai lavori più disparati/disperati: attualmente è docente privato on-line.
Partecipa a vari progetti musicali come chitarrista, conduce la trasmissione streaming sulla musica rock, ”Voli Pindarici”, in una stazione radio locale.
Ha pubblicato nel 2016 la raccolta di poesie post meridiem per la Casa Editrice Leonida e ante meridiem nel 2022 per la Transeuropa
il porto è stato evacuato.
pure la salsedine erode le facciate
giallo ocra,
il pensiero rimane fecondo.
pure il molo rinforzato con
massicciate di pietra brulica di giostrai
assonnati, di vedove senza la parola,
e di minatori
sul piede di guerra.
non distante si avverte il ruggito della
fresatrice,lo stantuffo che scorre,
il lavoro duro delle ganasce.
è il Corpus Domini,
e la bottega orafa è teatro
dell'incontro già scritto-
a cui segue una rivelazione,
e poi un tentennamento.
un ripensamento e una combinazione
al primo corso di ginnastica dolce-
le palpebre si serrano
alla terza ondata dell’eco.
se attendi la riconoscenza
tanto ambita,
sappi che essa si trova
appena un passo dietro l'esitazione.
e il forestiero espulso compone il
madrigale per non udenti,
da millenni i contadini vedono
di buon occhio i ricci.
sulla strada costellata di ceri
devozionali le coppie di non vedenti sfilano
verso il muro di cinta
che delimita l'altrove-
pochi sanno
che la carta vincente è senza figura.
un branco di sciacalli affiancati
frena la corsa sulla lunga
distanza.
con le vertebre fratturate chinati per cogliere
l’erba dei pezzenti,
a larghe bracciate spingiti fino alla foce maledetta
che inghiotte gli uomini che ricordano:
il tempo è la gomena
alle caviglie,
il tempo è la larva
sull’innesto a spacco.
amica, io ho riconsegnato il messale
molto,molto tempo fa.
temo i focolai di rivolta che
esplodono in sordina vicino alla mia casa,
temo il nido di vespe immobile
nel gazebo azzurro;
eppure ad ogni invisibile lutto risorgo per
sottrarre il male,
liberare la volpe morente dalla tagliola,e
ridare luce al legno scuro.