Mara Mattavelli


Le farfalle di Nabokov







DIVA POESIA TU NON SEI


Diva poesia tu non sei, lungo l'ombra
cerchi riparo, ti ammanti per il giorno
come riccio respiri il crepuscolo
non pungi, tieni a bada se conviene
le spine per difesa nella palla
che sembra bolla di tenera grazia.




LE FARFALLE DI NABOKOV


Amava le farfalle, col retino
cacciarle al volo o sulle foglie stese
come dei mimi per sviare facili
le prede - queste lolite falene,
l’icaro azzurro, la più bella delle
scoperte vive tra i fogli che scrisse.




ABITO ACCANTO


Abito accanto un cimitero, pensa,
non fa paura,
vista da qui, la morte,
laggiù il cancello si apre presto all'alba,
i giorni di rincorse per i niente
stanno fuori dal campo e dalla gente,
passano i fiori o di anime i curiosi,
chiude il signore quando scende il sole.




DEDICATA A ME


Sotterrò sola tutti i bulbi rosa
mise a dimora quei bachi col sole
fiera sedette le gambe incrociate
lo sguardo verso il tripudio d'estate.
Sommovimento per saperla viva.




NUVOLA


La nuvola disegna e poi cancella:
vedi il cespuglio prima che sfiorisca,
le cime tondeggianti farsi punte,
lì vicino un dragone lancia fiamme,
svanisce la sua lingua torna striscia.
Nel girone del vento tutto sfuma
quello che ti sembrava non era prima.




IL PRIMO DI LUGLIO


Le foglie sotto il raggio dell'estate
rilasciano faville al nostro passo
lento del ritmo d'ozio che ci culla,
argentano nei canti d'usignolo:
dentro l'orchestra il peso si dilegua.




IL NOSTRO BOSCO


S'involano d'un colpo sopra il volto
baleni di profumi dagli accordi
fioriti da quei ceppi secchi a terra
rimasti intatti dove siede indenne
la vita andata nel bosco rinata.



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