Guido Turco

Picnic






Guido Turco, nato in Italia nel 1959 vive da tanto in Francia. Da molti anni svolge una assidua e personale ricerca in campo letterario e ha al suo attivo varie pubblicazioni. Opere che uniscono versi e immagine sono state oggetto di numerose esposizioni.
Nel febbraio 2024, è uscito il libro di racconti Arno e Altre Figure per i tipi di Scalpendi.



LA SCOPERTA DELL’AMERICA


Ho fatto tutto da solo, l’America era a portata di mano
ho puntato diritto dove i sentimenti
fanno la muta
mi sono ricordato dei dissidenti
di come morivano di noia e carcere duro
dei saliscendi da seguire
mi sono ricordato delle caravelle, che basta
mostrarsi indifferenti
per scoprire e riscoprire i continenti.



PICNIC


A scampagnare si giocava a scomparire
troppo divertente resistere
riuscire a non dire niente, muoversi
come le formiche intorno al tovagliolo
al pane fatto a fette per le cotolette
che adesso saranno fredde,
diceva così papà, come noi non c’è più nessuno,
se ne stanno tutti davanti alla tele o a casa di qualcuno.
Io speravo di vedere un orso. Tempo perso.



PRINCIPIO DI ESTINZIONE


Mano nella mano
(molto lontano si direbbero montagne)
il pullover legato in vita
non mi guardi
mano nella mano è la risposta spontanea
qua e là
i brusii i colpi di acceleratore.
Lo zaino è leggero, variopinto.
Dentro tutto quello che avanza.
“Nessuno ci potrà trovare” è la romanza
che ci va di cantare.



LE MANI NELLE PATATE


Le mani dentro le patate
del supermercato sembrano patate
anche loro, qualcosa di terroso
che ha stretto altre mani, un bimbetto appena nato
quand’è nato.
Anche lo specchio del banco frigo
si mette a inventarsi
bianchi diversi da quelli della barba,
le brine mischiate dei gelati algida
sembrano citazioni
delle mie tesi di laurea mai pubblicate,
finite sottoterra come le patate.



LA REGINA DEI CANI


La raga si toglie il chiodo
il taglio punk al posto delle trecce
è una schifezza ma la stranezza
è che tutti la guardano
perché ha uno sbrego sulla canottiera che sembra
una cerniera
roba tipo azteca o la regina dei cani.
Si rimette il chiodo
e si vedono stampate un paio mani, come
i cavalli degli indiani.




TI SALVERÀ LO ZECCHINO


Ti salverà lo zecchino
tenuto sotto la lingua
il coltellino sfuggito al controllo
gli insetti mangiati dai pesci
(volare e nuotare insieme)
e i fennec diventati serpenti.
Se il poco ti sembrerà tanto
l’elemosina servirà da nascondiglio
rotolando dov’è meglio
come il sonno
quando sei sveglio.




HA ANCHE STANCATO


Ha anche stancato parlare di tutta quest’infanzia
come se ce l’avessero avuta tutti e non solo
io che me la ricordo tutta e che dopo
è stato un via vai senza scopo
o così poco che ci vuole impegno
a non sentirsi uno di quei poeti russi
che credono a tutto, fanno l’amore
la rivoluzione, arano i campi, mietono il grano
poi con la prima pistola si sparano e così la chiudiamo.




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