Aurelio Buletti
Sia reso grazie
Aurelio Buletti è nato a Giubiasco (TI) nel 1946. È stato a lungo docente.
Ha scritto alcune poesie, quasi tutte edite, e alcuni racconti brevi.
È venuto a mancare il 16 novembre 2023.
Le sette poesie qui riprodotte sono tratte dal volume col titolo omonimo pubblicato nella: Raccolta della poesia svizzera, alla chiara fonte 2013.
ANGELUS MINOR
Le parole qui unite
in versi settesillabi
concorrono alla festa
del giorno che riprende:
con tutti i suoi dolori
ancora si difende,
con tutti i suoi spessori
ancora si sorprende:
la speranza di giungere
al signore crepuscolo
non essa sola vale,
altre graziose insistono.
*
PENSIERI DELLA NOTTE
Nella veglia la notte ripercorre
il resoconto di breve insistenza
che le ha fatto il giorno ritrovandola:
come racconta bene pur se poco
quel baldo innamorato! Però crede
che le abbia nascosto il disdicevole,
per affetto di lei e per scordarlo.
Lo tiene con premura mentre dorme.
*
UNA SERA DI OTTOBRE
Anche oggi che il tempo
era di un poco meno del piacevole
o mia attenta, devota dei racconti,
non contenta dei soli convenevoli,
avesti da ascoltare
e se si ascolta occorre pure dire
e dire fa pensare:
ora dormi però, fa un sogno chiaro,
dove tutto è risolto.
*
L’INCORPOREO PESO DELLE CINCE
L’incorporeo peso delle cince
che sulla mano tesa per un poco
sostano beccuzzando i grani giusti
(non si diano briciole di dolci
o di cibo salato)
è più lieve del suono delle ali
che frullano nel volo col bottino:
e del quasi rimbombo che sui rami
producono caparbie
liberandone il buono.
*
DUE FIGURE RETORICHE
per Gio
Non so se sei la parte per il tutto
o il tutto per la parte,
mia signora sineddoche:
il chiaro tratto certo
che sta per l’insondabile disegno
o l’integro destino
che sta per ciascun giorno;
la pianta di un ciliegio a primavera
che sta per l’esistente
o la vita, la vita
che sta per ogni rondine partente.
Ma so senza quesiti
che tu sei, benedetta,
mia signora ironia.
*
RENDICONTO
I poeti operosi, anche oggi,
di nuovo, hanno cercato
di dire l’indicibile:
i più
a sera sono ancora quasi muti,
contano sulle dita
scarse sillabe, schegge.
*
SIA RESO GRAZIE
Sia reso grazie a voi
artisti fratellastri senza pace,
intenti a figurare della vita
il puro dramma, i guasti
e, parimenti, siate benedetti
rari, amorevoli umoristi, voi
assorti, in aria e in corpo
di allegrezza e pietà,
nel raddrizzarne il torto.