Ottavia Bulloni (Ponto Valentino, Canton Ticino) È nata nel 1998 ed è studentessa in lettere (letteratura italiana e latino) presso l'università di Friborgo.
CENTONE NOTTURNO
«Camminavo lungo i muri
per evitare la pioggia […]
Arriva dal fondo dei secoli morti?
Suona dal fondo dei secoli a venire?
È nato verso sera
fra un’eco di antichi e di futuri tempi.
È il mio sogno che torna
Che debbo terminare?
Che debbo cominciare?
(Dove, andare ?)
Questa terra è lo sfondo
per il gran gesto che non so»
RITORNO A CÒ DI NÓNI
Le intime rinascite
involte dal buio
mi osano di schiudere
il portone morto.
Inutile
sarebbe bussare.
Sembra sentire il ticchettio
di un pendolo, ma solo
è la pena degli oggetti.
Non è più un tempo
da scandire
ora che sono:
questa casa
è Luogo
nei ricordi.
PONTO VALENTINO
Qui è paese
di uomini al margine
e asfalto invecchiato;
altalene cigolanti
appena spinte
da un’attesa
all’orizzonte.
Qui il nerbo scivola
in periferia, fra
semplici violenti anime serie:
corrono gli accenti
attorno la superstite
unica osteria
(di tetto in tetto
come i fili sfibrati
del telefono
a frangere il cielo).
//
Il mio paese
è smarrito
ma non di colore.
È un luogo questo
di azioni sì spezzate
ma finestre accese
e fini profumi di foglie.
È incisa una ferita
su noi pochi figli
d’un centro mai nato.
Si sa:
bisogna averci fatto le ossa
per proprio sentirla
questa valle.
Ci vuole.
Per non essere soli.
NUVOLE SOLE
Torneranno
i sospiri alle fontane
la quiete serale,
i brusii estivi che non sai.
Ora, nevica?
Silente, lenisci l’attese,
ripara in qualche
scivolata ombra.
E filando fasci d’afa
sicuri nella mente
(un rintanarsi di grilli,
il frinire di cicale
fra campi tramontani)
disperdi la discesa del fiume
e i cani mai muti:
raccogli
queste briciole
di eterno.
Già l’aria è brinata
ma tu sempre
stai alla finestra
e ne sogni
quando giunge la sera.
CASA, ANCHE QUI
La sera ci si nutre di mare.
La gente s’è ritirata nelle case
e sui tetti aleggia un poco di musica.
Non c’è più il via vai sotto il sole;
resta un’aria stesa, le rondinelle
a gara fra i balconi
e le frasi spezzate dei vicini.
Sull’orizzonte spunta qualche
sparuta barca a trascorrere la notte,
(la malinconia tratteggiata d’un faro)
e un rossore dietro i colli.
Domani sarà l’alba,
ma di lunedì le strade sono dimenticate;
un qualche passante, un tuffo fra le onde,
la promessa di scoprire un’altra estate.