Pietro Viscardi è nato a Milano nel 1983 dove attualmente lavora.
Insegnante di scuola superiore ha collaborato alla nuova edizione della grammatica Nel suono il senso (2016 Itaca Edizioni) e pubblicato i         romanzi Allegro Andante, 2017 e  Rampicanti. Avventure di un’estate 2021, ambedue per Bolis Edizioni. Le poesie proposte sono tratte da una raccolta inedita dal titolo I serbatoi della grandine.


NON C’È INGANNO


Quando anche dell’imbianchino che torna a casa
i pantaloni sono costellazioni lattee
e a me che spingo sulla salita di Gobba
la metro si accosta
bucando il telo di proiezione
la platea s’alza dalle sedie e dalla sala
fugge, fa bene!
perché oggi tutto può succedere
e un treno così vero non s’era mai visto.



*



DOMENICA


Sono tutte qua fuori le cose la sera
la pasta del fumo
è la mia preghiera più spinta

Domani davanti allo specchio
mi stringerò la cintura di corda
e verrò a svegliarti.



*



BLACK OUT


Tra i campi in un mezzogiorno di gennaio
del grande traliccio piramidale in controluce
una gamba di ferro s’ingrossa nel centro,
come nero che inchiostra bianco,
per un momento è un sacco impigliato al vento
poi un uccello ma immenso
Sono umane le dimensioni. È un ragazzo dark
la coda una gamba penzoloni.



*



IL MURO BIANCO


Il giardino è fisso nell’ombra
la luce del tramonto gli passa
sopra, un altro mondo
se ne sta andando. Che resta?
La curva lassa della canna dell’acqua
il sasso, come resta il sasso,
e ogni stelo tra il peso del cielo e il sollievo
del flusso vitale. Respirare.
Tu dirai che non c’è
lo griderai con coraggio
fino a quando la rivelazione del muro bianco
avrà tutta la tua meraviglia.



*



IN TE


Comincio a non avere più cura di me
mi porto dove c’è il sole, lavoro per ore
perché i tessuti s’intridano del sapore del verde
perché non mi aspetti niente.
Qua si combatte l’impazienza
della caduta più antica
quella che toglie la vita.
E chi si dimentica resiste
nella compagnia pulsante delle cose.



*



CON VOI FINO ALLA FINE


Così, in ordine cronologico:
ventri felini scoppiati sull’asfalto
l’avviso che il credito è terminato
uomini presto prima dell’AMSA
un ragazzo al buio coi capelli tagliati dal padre
perché ha un male dentro
chi è arrivato ma non sa dove
il cielo giallo e gli alberi che crollano
il freddo che non pensavi di avere
lui che alla fine la picchia
e il bambino che guarda.



*



BUONA GIORNATA


Mi sono rimasti
i tuoi occhi rossi
di secrezioni, lacrime acque mediche
oltre il cancello appuntito
sulla strada ruvida di gocce

Poi misurata in piedi d’equilibrista
una crepa nell’asfalto
ti ha portata via



*


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