Giuseppe Curoni è nato l'8 agosto 1934 a Lugano. Laureato in Filosofia Teoretica a Milano. Viaggi in Europa e alle sorgenti del Nilo. 1979 eletto nel Comitato della Corsi, Radiotelevisione della Svizzera Italiana.  Dal 1986 al 1999 direttore della Biblioteca Cantonale di Lugano.
Monografie e articoli sull'arte contemporanea: E. Dobrzansky, R. Ferrari, A. Giacometti, R. Guttuso, G. Gonzato,  H. Hesse, Frà R. Pasotti, R. Rossi, altri. Ha pubblicato poesia e  narrativa, tra cui L'interruzione del Parsifal  dopo il primo atto, romanzo, Interlinea, Novara 2002, Premio Bagutta opera prima, Milano 2002. Seconda ed. con postfazione di Cesare Segre 2003. Maschera di Edipo Re. Poesie, ed. alla chiara fonte, Lugano 2006.




APPARIZIONI NOTTURNE DI ALTI ANIMALI


Un daino alto
stava ritto sull’orlo del bosco
non comprendevo il suo sguardo

Si muovono, brulica tutta la selva
così disse il frate cappuccino
era quasi uno dei loro




L’INNOCENZA, LA GRAZIA


L’innocenza, la grazia,
non è mai dietro di te, perduta
L’innocenza, la grazia, è davanti a te
Non ancora raggiunta


Chi si lamenta di aver perduto il futuro
Non merita futuro
Il lamento è un inganno
Ne riparleremo quando avrai smesso di lamentarti

Non hai ancora trovato il tuo inizio
Hai cominciato dove ti capita
Questo è ammissibile

Dell’inizio non sai niente
Trovare l’inizio, questa è la meta




FUNERALE NELLA CHIESA DI SAN MARTINO


Nella chiesa di San Martino
un suono d’organo cupo
contadine e operai delle ferrovie
tuonavano in coro oscuri e miti
dies irae dies illa
    Il Maestro aveva insegnato:
    lascia che i morti seppelliscano i loro morti
    seguimi, andiamo avanti
Amare i morti non costa grande fatica
amare i vivi questo costa fatica
uno crede di amare i morti
ama immagini nella propria mente
amare i vivi è laborioso impegno
anche questo è confermato
teste David cum Sibilla




IL GIARDINO


Dicono che il giardino sia
un’immagine della natura
No
È l’anima umana

Nel giardino si apre un piccolo lago
così pochi passi
lucido e oscuro come il pensiero
non sappiamo quanto scenda




DISCEPOLO E DISCO LUNARE


Nessuno ha colloquio con la luna
psicoanalista in ascolto
quello della luna è un ascolto finto
la luce non le appartiene.
La luce altrui la costringe a splendere
simulazione di psiche inesistente
pace minerale, senza coscienza
vediamo là sopra il volto del nostro io
solo il volto




IL TEMPO


La fisioterapista del dottor Gemoll
sostenne una caparbia discussione
con una paziente di settant’anni
la quale affermava che il tempo non scorre, non passa,
il tempo c’è sempre, non è mai passato,
sono le cose che passano nel tempo
non sapeva che questo l’aveva scritto Immanuel Kant
La fisioterapista tutta tendini e ossa stizzita
la derideva sprezzante
Ma noi veneriamo: il tempo è abissale
Rendete onore al Tempo, ci fa essere
non temetelo, amatelo

Poi, alla fine del tempo




LA BELLEZZA GRANDE INTREPIDA


La grande piramide nel deserto lenta detta l’antica A
La Z intrepida sale tra le tempeste scrive fulmini



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