Ruben Oviedo è un poeta che abita in "città vecchia" a Locarno.



LIFE

A nessuno piace la morte,
a nessuno piace non sapere,
a nessuno piace essere umiliato.
E ognuno cerca qualcosa,
probabilmente una rosa,
perché lì il pensiero riposa.
E ogni orizzonte o isola
è una cosa misteriosa; pericolosa.
Ad essa il pensiero staccandosi
dal corpo in ogni istante vola,
spezzando l’armonia tra un fiore
e la volta stellata. È tutta una
cacofonia, castelli di latta 
o filosofia, che crolla
alla fine del giorno; della vita.
Ed eccola ora qui gentile
anche un po’ divertita. È sempre
lei che non vuole smettere di
abbracciarti: che vorrebbe
sposarti; e ha una grande ferita:
piange anche, in silenzio.
Tu dalle retta, ed è passeggiare
fischiettando, respirando
questa fantastica salita.



GIORNI

Me ne andavo pensando
di pensare, fischiettando
Battiato, verso il Sole
che rotolava via. Ed 
era come se l’anima mia
fosse gonfia di un blu
rapsodia. Erano
giorni così, di chiarezza
donatami non so per quale
motivo; forse perché
inciampando avevo visto
che sanguinavo e sentito
che come un fiore ero vivo.





APE

Un’ape su un fiore
di un’aiuola di Locarno.
Le tocco piano il dorso
tra le ali con la punta
dell’indice.
Piccola carezza.
Non si scompone.
Ritiro la mia mano e lei
assorta, distesa, continua
il suo lavoro 
inarrestabile,
d’importanza vitale,
al centro esatto
dell’universo.




INCANTO

Il cantante che cantava da Dio
e ora arranca la voce sciupata
da infiniti chilometri di concerti.
La cantante che non ha più niente
da dire s’arrampica sugli specchi.
E il canto silenzioso di un nuovo
mattino. Il Matto dei Tarocchi
ancora con la sua carta in mano.
La guarda e pensa a quanto potrà
andare lontano. E che il canto
lo accompagna ad ogni passo.
Oggi, domani, ieri, intanto, tra un po’
sono parti di un canto. Ed è incanto.




L’UCCELLINO (dalla finestra del lavatoio di casa.)

L’uccellino – di cui non saprei dire il nome –, 
grande come un passero, 
con le sue zampettine esili esili 
sta su un comignolo.

«Ciao uccellino!» gli dico. 
«Come sei bello!»
Al che scatta e vola 
in un punto non lontano, 
sul colmo di una casa.
Mi guarda.
«Sei bello!»
Quindi spicca di nuovo il volo, 
si muove un po’ verso di me, 
rimanendo un po’ in surplace 
– quasi fosse un colibrì.

«Ciao!»
E vola via.




COSE

Di normalissime cose concrete:
il sacchetto blu della spazzatura
locarnese. Senza pretese,
e tutto il mondo a portata di mano.
I passeri sul balcone ad amoreggiare.
Senza trucchi e senza inganni.
La fontana che zampilla.
La bella stagione che avanza.
Ogni cosa sa cose segrete.





ritorna a Fluire 11


E-mail
Chiamata