Daniele Arceri nasce a Roma, inizia i suoi studi artistici come danzatore presso l'accademia Inglese "The Place" approfondendo in Italia il canto e la recitazione. Intraprende il percorso teatrale in musical nazionali come: Poveri Ma Belli regia Massimo Ranieri, Rent regia Enrico Maria Lamanna, Siddharta The Musical con il quale ha girato l'Europa ed è stato nominato come miglior attore non protagonista ai Broadway world Italia.
Opera:  Attila di G.Verdi regia Davide Livermore al Teatro alla Scala come performer.
Inizia a sperimentare il percorso di scrittura poetica durante la pandemia dettato dal suo istinto ed intuito emotivo.


*


GIOVEDÌ 1 LUGLIO



Di notte
Ho passato mesi a morirti accanto
Di giorno
Ho passato anni a cercarti con gli occhi
Nell’ombra
Attimi istanti sorrisi e quadri appesi per farti capire che c’ero
Imploravo d’esistere
Il sangue sul quale passavi sopra era quello del mio cuore
Nessuno l’ha leccato
Adesso nel buio questa parte del letto è ferma li
Ho paura di morire
Ho voglia di morire
Di far morire questi rapporti eterni
Di spezzare il cordone del passato
Eccomi mi vedo in questo specchio pieno di macchie
Forse sono le mie
Un giorno credo che nascerò.


*


RECITARE LA VITA



Freddo mi hai preso alle spalle
Mi hai mentito dietro ad un bacio
Ed ora è per sempre
Non si vede ma c’è
Nelle vene tutto è cambiato
Così cammino con questo freddo nel sangue
Peso incerto e colore diverso
C’è un nuovo me
Quello di ieri è morto
Neanche un funerale gli si è concesso
È andato via e nessuno se n’è accorto.


*


UTERO


Sono nudo
L’unico nudo
Cammino nudo
Tu scarpe basse jeans barba incolta cappello di lana e occhi che brillano
Io ero nudo e lo sono rimasto
Ho partorito dolore
Senza utero ma dal cuore
E adesso? Cammino aggrappato al terreno sempre in disequilibrio
Sono nudo
Rimango nudo.


*


LASCIARLA ANDARE



Quanto dolore dentro una lacrima
Ci annega la nostra vita
Lasciarla andare richiede coraggio
E in questo apparente calmo mare
Appare il mio demone
Lo fisso negli occhi e lo accolgo
Lo abbraccio e mi abbraccio
Piedi nella sabbia ed occhi all’orizzonte
Il mare appartiene a se stesso
Nel suo cullarsi conserva solo per sé la salsedine
E come la vita rimane eterno
L’abbandono è il futuro.


*


ALTROVE


La mia vecchia vita è appesa al muro
Quei vestiti non mi appartengono più
Mi scopro a guardare altrove
E potrò essere nuovo
Mio


*


SONO IO


Io sono questo cielo
Io sono questo fiume
Io sono questa pelle
Io sono adesso.


*


GIULIETTA 


In teatro 
Ho visto l'ombra di Giulietta
Cantava implorando Cappelio
Una voce che arriva fino al cielo
Costretta al suo destino
Due corpi che diventano uno
E finiscono insieme nel buio. 




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