98. Eva Laudace

      Stelle di sedicesima grandezza

       immagini Eva Laudace

       pagine 32

       aprile 2019



Eva Laudace (Vasto, 1983) è ingegnere e fotografa. Collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna. Vincitrice di InediTO-Premio Colline di Torino nel 2013 e del Premio Pulchra Verba nel 2017 per la poesia. Ha pubblicato i libri Tutto ciò che amo ha dentro il mare (La Vita Felice, 2013) e Sua altezza di baci (Capire edizioni, 2018). Suoi testi sono stati raccolti in diverse antologie tra cui Post ’900, lirici e narrativi (Giuliano Ladolfi Editore, 2015) e Centrale di transito (Giulio Perrone Editore, 2016).
www.evalaudace.com



La sopravvivenza dei mondi
divisi gli occhi
la guancia
il respiro,
un dolce capogiro
scintilla di ossa rotte.

Corpi bendati di stelle
salgono e crollano
di nuovo vogliono
capire
suoni d’albero secolare.

E questa bambina spinta dal vento
lasciatela correre nella luce accesa.




Ma ero abbracciata alla quercia
ed insieme a lei sospesa
nel giro dei pianeti
il bisbigliare di fratture
tra i capelli era
moltiplicato
non lo era.

Se un incantesimo
può svanire
è l’universo che decide
se cade tutto
in un campo di arbusti
non sono io
né la mia fata.

Solo a volte
disarmata nel suo sonno
guardo da lontano come brilla.
Resta con me fata bella
le dico.

Mentre lei dorme
io posso pregare.



Solo per il vento dei sì
non solo per il vento dei no
soltanto purché la notte
io possa volare
tra le Perseidi urbane
precipitare
sul biondo calore
rosa dei venti che sono
stella fortissima e rara
che ti protegga e guidi
su meteoriti
di ostinata bellezza.


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