75. Jonhatan Lupi

      Agli istanti

      Immagine: Jonathan Lupi

      pag. 32

      marzo 2015


È nato a Bruzella, un piccolo paese della Valle di Muggio in Ticino (Svizzera), il 5 aprile 1988. Dopo aver vissuto nel Mendrisiotto fino all’età di ventidue anni, si è trasferito a Neuchâtel per conseguire la laurea in biologia e il Master in parassitologia ed eco-etologia. Attualmente è docente di scienze naturali e di matematica.
La sua poesia ha esordito in aprile 2015, con Agli Istanti, una breve raccolta pubblicata da “alla chiara fonte”, Lugano. Sue poesie sono apparse nella rivista web “Atelier”.


PIANIFICAZIONE DI UN PORCINO


Per un sentiero ricalcavo le orme delle bestie
tra le ombre striscianti di strambi castagni ingarbugliati
e percorrevo scampi di luminosità qui e là,
filtrate per le fronde e le bolge agitate di moscerini.
Attraverso le valli - destate dai bramiti
dei cervi, in compagnia della veronica e la margherita -
lo stesso porcino fruttifica per chilometri di lettiera.
Guardavo uno dei suoi figli e pensavo
come niente è mai l’immagine di se stessa.


PROSPETTARE


             Stelle nel cielo.
Oceani, mari, laghi, darsene
pozzanghere e profondi bicchieri
riflettono tutti indizi di lucciole
- orefici insonni, bianchi titanio
cloni delle stelle più luminose -
e il brillare fluttua, si gonfia e scorre
a sciupare la schiena degli scogli.
Oramai, la più fulgida passione
vagabónda per lampioni la sera
in un preservativo durex.
Gli unici a non luccicare del cielo
sono i vagabondi di Parigi, i custodi
di un bancomat grigio ardesia.



NEUCHÂTEL DI PRIMAVERA


Una mandria di giovani chiacchiera
in piazza, nel fumo del calderone
stracolmo di verdura e legumi.
Sentivo il primo sole di Primavera
rosolare l’anima e le gonnelle
suonare tutti quei campanellini.
Gratta e strofina la grattugia
bastona il fusto e suona la chitarra
in un crogiolo che non è scienza.
Certo
anche connessioni nervose ed elettricità
ma pure l’intimo di un bacio.



ISTANTE


Il balcone luccica di una luce dorata
in viale sconosciuto, Morbio Inferiore.
Mugola piano, un rigoglio ai gerani
spogli e verdastri, fuori sul balcone
mentre più in là un mantello estraneo
coglie i primi raggi, riverberi sottili
del mattino, di un uomo senza nome.
Il balcone luccica di una luce dorata
in viale sconosciuto, Morbio Inferiore.


ISTANTE


In una sedia di plastica riciclata
insieme ad un libro di poesie disastrose
alla fine di un giorno lavorativo
e l’inizio del via vai delle automobili
dietro un guard rail di una leggera curva
dove non bisogna frenare ma scorrere
dove la vita si insegue e la fregola si stagna
dove non sono uno sprovveduto....
                                         là io oziavo.





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