17.Vincenzo Guarracino
Una visione elementare
Immagine: alla chiara fonte
pag. 40
febbraio 2005
I.
Qui è come riapparire al desiderio
immessi in una cenere di attese
ove ripensa la rosa la sua anima :
il lume rade ancora quanto è oscuro
al nostro esperimento di verità :
ma vive dacché esposto nelle lettere
e ti pensa, Roberto, da ogni morta
natura la polvere all’esilio
l’Altro ti pensa dal suo esistere :
II.
dal libro per conoscerlo l'assente
procede come l'ego alla memoria
invita nela neve all'immanenza
e l'astratta insistenza dell'assillo
in agguato nella nebbia di Brianza
ricorda che nulla più del semplie
può distrarre dall'ordine l'insonnia
sapendo che ad esprimerci è l'istante
ove la vita si selebra e cancella:
III.
rinchiuso in una cella di rinunce
il sogno è ridotto a San Jeronimo
ai congengi di un'assurda verità:
enigma il tempo incontrollabile è
nell'aria di un'afosa Estremadura
legge che si ferma a quella pagina
dove ha scritto Gloria la sua estate
di colore di calcare e deserti
cui ridusse il fasto l'Imperatore:
nel minimo sfiorarsi c'era stato
a cercarlo quel margine assoluto
la musica da cui origina il viaggio:
IV.
dal malbianco senz'alibi e pretese
si spoglia la storia: nella cronaca
sa di attimi in un gioco di sapienza:
con la danza senza fine delle ore
riconosci i silenzi nella trama:
oltre il detto ti commuove l'inquieto
allarme: l'intesa all'altro secolo
tra tante differenze e ricorrenze è
presagio di un sogno che desidera
il tratto con passione di una fede
non il nulla che nega al suo visibile
transito terrestre ciò ch'è ardore:
V.
"Dimentichi i confini della morte"
a Yuste t'ammoniva il Gentiluomo
e certo di evitarlo chi sognava
il tragico ponte tra due nomi, il salto
nel segreto che confonde Dio e nulla?
che senso ad esser vivi è tenerezza?
-ma tu che già eri in viaggio al pensiero
delle cose costrette in uno spazio
dicesti ch'era incubo: figura
(a provarci, le rime non perfette
(vita:lite/ferita) quale danno
stigma di "bellezza inenarrabile"?)
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