Fabio Strinati (San Severino Marche (Itàlia), 19 de gener de 1983) és un poeta, escriptor i esperantista italià. Ha escrit així mateix aforismes i poemes breus.
Autor de nombrosos reculls poètics, és col·laborador de la revista ”Etnie”, dedicada a pobles minoritaris. Estudiós de llengües regionals i minoritàries, ha aprofundit en el coneixement del dialecte alguerès i l’estudi de la llengua catalana per mitjà de la lectura de l’obra literària de Carles Duarte i Montserrat, que, al seu torn, ha traduït al català alguns poemes que Fabio Strinati li va dedicar i que han estat inclosos al número IX de la revista “Quaderns de Versàlia”.[Poemes de Fabio Strinati han estat traduïts, a més del català, a l’albanès, el croat, l’alemany, el castellà i el bosnià.



VENTO


1


...

e quel respiro del vento assiduo
che soffia sugli alberi antichi
vessati dal tempo. Vagano
nei fiumi le sostanze fertili
quand’è sera e penetra
così l’informe alta marea
che tutto sembra
nascere e tacere
a poco a poco modulato
nel sentiero dell’addio.



2


Sotto il cielo esteso di Barcellona
navigano luci e scorribande. Soffia                                                     nel vento la parola nata da un foglio                                              bianco il volto di una donna elegante
d’istinto cela lo sguardo nel cerchio                                              assorto di una danza l’attimo                                                           che si dilata oltre il ricordo.



3


Els immortals sogni sbucano dalla
notte ascoltano storie di vecchi
rantoli e fantasmi avvolti dal sonno
e dal catrame. Foreste nascoste
moltitudine di schiere, soldati vestiti di terra
umida coltivata in gabbie nel filo spinato:
soffia nel vento un suono di rivolta.



4


Odore fertile nel bosco
s’espande nel vento un sospiro
oltre le radici nascoste
in un angolo di terra. Fiori
ai piedi d’una strada rovinata
dal tempo, polvere d’un sentiero
assorbito in un tempio maestro;
nell’aria navigano parole
come dentro a un bicchiere
di vetro si mescolano lacrime
coi suoni d’un temporale
che porta il tuo nome di foresta
di poesia e di fiori.



5


Un albero è frutto della terra. Le ore,
passano sotto i portici avvolti
nel silenzio e nella nebbia; là sotto,
c’è un cesto di vimini e un lenzuolo bianco
d’amore e di primavera. Piove a dirotto,
le strade sudano. I vicoli parlano
di storie antiche, lunghi gli anni
interminabili lasciano tracce
come temporali o lacrime disperse
in un volo d’ali: corrono le voci,
così la memoria, degli orti
benedetti e innamorati.



6


Soffia nel vento
sulle sponde del fiume Bosna
una parola ricolma del tuo verso,
canto d’un suono, raggio in festa
del sole che riscalda semi e germogli
della fertile terra.



7


Arriva la sera poco dopo il tramonto,
s’accapigliano gli alberi nell’aria;
primavera a Zugliano, tutto dorme.
Nell’immagine riflessa
nello stagno oltre le sponde
navigano, del cielo, sagome
d'infinito.




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